"Non è con le chiacchiere che uscirai da questa merda"

Jules Winnfield - Pulp Fiction

"You might not be able to fight like a samurai, but you can at least die like a samurai."

Kill Bill Vol. I

Mi piacciono di più

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Finché non resta niente.

Ad un certo punto capisci di aver perso un sacco di tempo perché hai sempre cercato nel posto sbagliato le cose sbagliate. Le cose buone e belle, quelle giuste per te, il tempo esatto, i pensieri lisci. Ti convinci che siano belli gli animali scolpiti nelle fontane di alabastro che zampillano acqua nei giardini arabi, quelli che appaiono per consonanza con il resto, o che risaltano per contrasto in mezzo allo scuro delle piazze cittadine.

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Carta da musica e suono di bilancia

Don Antò, voi lo sapete, io non so fare molto, il mestiere mio è la musica, quella capisco. L’ho imparata da mio nonno, primo clarino al teatro San Carlo. Voi siete un poeta, invece, uno che ha studiato e ci sa fare con le parole. Siamo due che nella guerra possiamo combinare poco, se non nulla. Io tengo paura pure del vento leggero che scende alla sera da Capodimonte, figuriamoci di quest’aria insopportabile mischiata di piombo, polvere e fuoco. Da soli non possiamo fare niente in questa confusione, al massimo comporre una marcetta. Non ridete Don Antonio, sto parlando seriamente. Pure una canzone può aiutare a fare la guerra a chi altro non tiene.

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Perdere sulla tristezza col messicano alla porta del negozio di liquori perché vincere è troppa gioia.

Mischiami la tristezza, tu che puoi. Non ti chiedo di togliermela, perché ci sto bene con la mia tristezza, confondimela solo, ti dico, perché sempre la solita tristezza mi rattrista un poco. Voglio una tristezza nuova, una di quelle con la colonna sonora di chitarra acustica e voce nasale, voglio una tristezza con gli accordi blues e l’armonica a bacca e i neri d’Alabama sparsi tutt’attorno.